Home
LA CONSAPEVOLEZZA DELLA NOSTRA FRAGILITA’ UMANA
LA CONSAPEVOLEZZA DELLA NOSTRA FRAGILITA’ UMANA
Abbiamo cresciuto una larga parte dei nostri figli nell’illusione che il benessere fosse un diritto universale, come se ci dovesse essere sempre qualcuno a garantirlo, creando una società dello spreco. Nulla sarà più come prima perché noi non siamo più gli stessi. Siamo cambiati, tutti e in profondità. Pensavamo che la vita fosse sempre facile da vivere, per il benessere acquisito e noi, esseri onnipotenti (Homo Deus), resi quasi immortali dagli ultimi ritrovati della tecnica e della scienza.
I nostri padri e i nostri nonni hanno vissuto epoche nelle quali la tragedia incombeva sulla loro esistenze in ogni momento. E questo li ha resi resilienti e determinati, consapevoli che nella vita tutto costa sforzo e fatica e che i risultati raggiunti non vanno considerati mai garantiti per sempre e che bisogna lottare per migliorare la condizione di tutti. Forse proprio questo ci salverà. Questa consapevolezza ci permetterà di affrontare con uno slancio nuovo il disastro da cui dovremo ripartire. E forse da qui si potrà costruire un futuro su basi diverse da quelle fragili del mondo che abbiamo ormai alle nostre spalle. L’Africa mi sta aiutando molto in questo. In verità già nel 2008 (anno in cui decidemmo di stabilirci in Kenya) non ci piaceva l’orientamento sociale che aveva preso piede nella società occidentale, ricca di modernità, ma piegata al consumismo e allo spreco, priva di valori, se non per il denaro. Venendo qui abbiamo anticipato di 10 anni quello che sta succedendo ora: un disagio per l’insicurezza in ogni ambito della vita, la difficoltà di prevedere un futuro a breve, la necessità di essere frugali, risparmiosi, essenziali, di sentirsi fragili, di non poter decidere per noi stessi, ... ma, a ben guardare, traendo un arricchimento interiore, spirituale, accrescendo i valori essenziali in cui ognuno di noi crede, a cui fare affidamento, divenendo più forti e resilienti, empatici, dando maggior spazio all’amore verso il prossimo, alla solidarietà, alla sobrietà. Dipende dalla nostra capacità di adattamento e dall’apertura mentale nel considerare altri modelli di vita, oltre le abitudini consolidate, pregresse. Dovremmo essere più autocritici e chiederci se stiamo conducendo vite sostenibili, a livello ambientale, etico, sociale e se la nostra vita, le nostre scelte quotidiane sono compatibili con quelle degli altri o no. Questa è la lezione che dobbiamo trarre e farne buon uso.
CLAUDIO
"Piccole radici" per il TABASAMU
Con l'aiuto del mio "fratello" Carlo Cordua, ho pubblicato un libro molto personale. Una raccolta di pensieri, iniziando da quelli un po' acerbi degli anni dell'adolescenza fino ad arrivare alla maturità di oggi. Per me è una sorta di outing. Ho pensato a lungo se rendere conoscibile la parte più riservata della mia personalità. L'ho fatto un po' per volta, pubblicando di tanto in tanto qualcosa che ho scritto.
In periodi, come quello attuale, di difficoltà economiche mi rendo conto che chiedere un sostegno, per quanto contenuto, per qualcosa lontano da noi possa apparire stonato. Tuttavia chi ha la bontà di seguire le cose che pubblico su Facebook conosce il mio piccolo ma permanente impegno per una comunità scolastica in Africa. Il ricavato sarà, infatti, destinato al Tabasamu Centre in Kenya (www.solidarietakenya.org). Il libro l'ho autoprodotto in maniera indipendente ed è in vendita su Amazon. A breve sarà disponibile anche in formato ebook.